Luca Pacciolla, Medico Chirurgo Dietetica e Nutrizione Clinica
…. Appena ho incominciato a correre dopo aver posato la bici ho guardato il cronometro e ho visto che segnava 3h 16’ dalla partenza….dentro di me ho pensato che forse sarei riuscito a completare “il tutto” in un tempo inferiore alle 5 ore.
Ma anche se così non è stato posso dire che sono molto soddisfatto della mia gara. Sono contento del tempo che ho impiegato per portare a termine la distanza, 5h 05’ 06” soprattutto in considerazione dei problemi dell’ultimo mese.
Chi ha seguito il BLOG nell’ultimo periodo sa bene che qualche difficoltà si è presentata ed ha condizionato il lavoro delle ultime settimane di carico. Il problema agli ischio-crurali che si è presentato durante la frazione di corsa agli Europei di Wiesbaden sempre sulla distanza di mezzo IRONMAN, non solo mi ha impedito di allenarmi in questa disciplina, ma nonostante cure e attenzioni non si è risolto del tutto. Come se non bastasse a dieci giorni dalla gara mi ha colto uno stato febbrile che certo non ha aiutato.
Detto ciò, l’ esperienza è stata bellissima emozionante e motivante. Nei giorni che precedevano la gara si respirava un ‘aria elettrizzante ed al tempo stesso molto serena: 2.700 tra atlete e atleti di tutte le età che provenivano da tutto il Mondo. Il contesto di Monte Tremblant – località sciistica situata a poco più di 100 km da Montreal, era meraviglioso.
La gara: Nuoto, ho fatto il mio tempo e sono uscito dall’acqua soddisfatto per come mi ero comportato, gestendo bene le energie. La transizione nuoto-bici molto impegnativa: un tratto lungo separava l’uscita dall’acqua dalla zona in cui erano situate le sacche per il cambio, così come tra la tenda dove ci si cambiava e la bici, c’era parecchia strada.
La bici: bene! Anzi molto bene. Era un percorso vallonato e molto esposto al vento; si passava in continuazione da 60-65 km orari nei tratti in discesa,a salite con pendenze molto impegnative dove si saliva a 12- 13 all’ora. Appena iniziato a pedalare non capivo se andavo o non andavo! Poi attorno al 4° 5° km ho capito che “andavo”. Dopo 10 km la media oraria era di poco superiore ai 36 all’ora. A quel punto inizia il tratto vallonato “ a salire” di 23 km, caratterizzato da un fortissimo vento contrario; la media cala sensibilmente e al 33° km segna 33.2. Appena dopo il gior di boa inizia la parte più piacevole: vento a favore e “vallonato a scendere” mi portano al 60°km con media oraria a 36.5. Incomincio ad accusare disagio e devo calcolare che la parte più dura è tra il 72° e l’ 81° km. Gestisco la situazione controllando in continuazione la frequenza cardiaca e cercando di non trascurare la nutrizione, e anche se non sentivo la gamba brillante e “cattiva” come mi sarebbe piaciuto, alla fine faccio registrare una media oraria di tutto rispetto ( 35,2 km/h)
Cambio benissimo in T2 e anche se avverto fastidio alla gamba destra sento che parto sciolto e motivato, consapevole che di mantenere l’impegno preso con la finish-line . Dopo 8km valutata la condizione fisica, il fastidio agli ischo-crurali e la durezza del percorso legata ad un’altimetria veramente difficile, ho capito che difficilmente sarei riuscito a stare sotto le 5 ore. Non importa! Mi gusto un’ora 48 minuti e spiccioli, di fatica,ma al tempo stesso di pensieri positivi e di emozioni che mi hanno accompagnato sotto la Finsh-line felicissimo, sorridente e soddisfatto.