Sport e scuola: è tutto da rifare

MIchele Mimmo, Assicuratore degli Sportivi

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Andrea Civardi, Fisioterapista e Osteopata

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Quando si parla di cultura sportiva, non posso che domandarmi sempre, ma esiste una cultura sportiva? O dipende dal paese in cui sei cresciuto o dalla tua stessa famiglia? Poi mi guardo attorno e quello che vedo è ciò che si sperimenta un po’ sulla propria pelle, un po’ per le esperienze sportive dei figli e le risposte non sono confortanti. Qui in Italia, grazie a Dio esistono alcune scuole dove esistono progetti scolastici che promuovono un’attività ludico-sportiva, magari in caso fortunati più’ di uno sport che sono gratuiti e quindi alla portata di chi voglia cimentarsi, spesso sono sostenuti da forme di volontariato, magari ex atleti o da educatori che non hanno mai avuto una esperienza sportiva. (altro…)

10 commenti su “Sport e scuola: è tutto da rifare

  1. Purtroppo i soldi per gli impianti sportivi delle scuole se li pappano i ns amministratori. Non è il solito pour parler, ma non è normale che in un Paese che venga considerato civile la cultura sportiva scolastica sia ridotta allo zero.
    Credo che come diceva Oliviero Bea dopo le Olimpiadi di Londra un Paese non può considerarsi culturalmente evoluto se non si parte da li e senza l’atletica (sport considerato regina degli sport) dove si vuole andare???
    Io da ex calciatore aggiungo che non si può vivere di solo calcio anche se questo sport rimarrà per tradizione il principale in Italia, così come il baseball in USA, ecc…..
    Ma quando vogliamo educare i ns giovani allo sport??????
    Complimenti per l’articolo.
    Andrea

  2. Bravissimo Andrea (Andrea Civardi). E aggiungo: sono proprio rarissimi gli esempi virtuosi in questo settore. Tutte le strutture sportive scolastiche dovrebbero essere attrezzate e sicure, invece la situazione in Italia è nella maggior parte dei casi disastrosa…

  3. E il bello è che non ci sarebbe nulla da inventare. Il mondo è pieno di ottimi esempi. Forse altrove si guarda al bene dello sport e dei nostri figli e non al business o alla politica.
    L’attività agonistica internazionale nel campo del Nordic Walking ci sta mostrando realtà impensabili da noi, dove solo se qualcuno ci fa sopra i soldi si può parlare di sport.
    Invece darsi da fare “da fastidio” a chi sta costruendo il proprio business su posizioni arroccate ed autoreferenziali, ma questo è il Bel Paese e, ora della fine, anche il mondo dello sport ne è un perfetto spaccato.

  4. Verissimo – la mancanza di sport nelle scuole in italia fa mancare ai bambini non solo l’attività fisica, ma anche tutte le lezioni che si possono imparare dallo sport: dal lavoro in squadra, al saper vincere e anche perdere, dalla disciplina e il rispetto per l’arbitro. Inoltre, è stato ripetutamente dimostrato quanto l’attività fisica aiuta anche la mente, e migliora il rendimento academico. Non tutti i bimbi sono atleti del futuro, ma non dovrebbe essere questo lo scopo dello sport giovanile. Invece in tutti gli sport che ho provato con i miei figli (tennis, nuoto, sopratutto calcio) la pressione a diventare “campioni”, lo stress a cui sono sottoposti i bambini, l’enfasi sul vincere a tutti i costi, e lo sprezzo per chi non ci riesce mi ha spaventato. Finora, solo l’atletica sembra meno iper-competitivo, e questo per merito del club locale.

  5. Deborah..il calcio è la fabbrica delle illusioni…….ma la spinta mediatica è tale che sono tantissimi i bambini che chiedono di provare a giocare

  6. Vero, senza contare che quando eravamo bambini noi i normali pomeriggi di gioco erano più impegnativi di qualunque allenamento potessero farti fare a quell’età.

    Oggi i ragazzi si muovono pochissimo. Sempre che abbiano genitori sensibili al problema faranno quanto? due o tre ore al massimo di movimento alla settimana? Per questo sarebbe ancor più importante che facessero sport a scuola.

    Dieci ore alla settimana qui da noi sono un’utopia, ma sono quelle che ci vorrebbero. Immagino anche che per la cultura sportiva che c’è qui in Italia, chi insegna educazione fisica sia visto come quello che da giovane non aveva voglia di studiare. Non un vero professore. Spero di sbagliarmi, ma mi sa che ci azzecco.

    Anche senza parlare di agonismo, quelle ore di attività fisica andrebbero introdotte per una questione di benessere. Sicuramente i soldi investiti in progetti di questo tipo si ripagherebbero da soli generando minori spese sanitarie, perché i ragazzi crescerebbero più sani.

    Altro vantaggio sarebbe quello di far provare più sport a un ragazzo in modo che possa scegliere quello che gli piace di più e che per lui è più adatto. Indirizzare precocemente un bambino verso uno sport ha poco senso. Dopo lo sviluppo potrebbe avere caratteristiche fisiche poco compatibili con quello sport. Se gli piace è giusto che continui, ma è probabile che ne troverà più divertente uno per cui è più portato.

    Devo dire che, fortunatamente, nella mia esperienza, di sprezzo per chi non riusciva non ne ho mai visto. Condivido, però il pensiero che esista il rischio che le società sportive tendano a vedere in ogni bambino che gli capita un potenziale futuro agonista. E questo è senz’altro da evitare.

  7. Più leggo i commenti e più mi viene la tristezza…………. Ma che cultura sportiva…. Il nostro stato/ministero dell’istruzione ha la COLTURA……….

  8. Carissima Hellen ,il tuo scritto è sicuramente una breve tesina sulla situazione sportiva di questi anni,ma il tuo pensiero è intenso di veri valori ,di valide considerazioni , di vera cultura sportiva ; che evidenzia una forte e saggia esperienza su temi e problematiche riguardanti il mondo del vero sport. Tu dici giustamente ” i vecchi giochi della gioventu’ dove sono andati a finire ? “.
    La risposta è solo una : La situazione delle risorse governative rispecchia esattamente il mondo politico che viviamo ; non solo un ‘enorme numero di ladri che ci amministrano ,ma anche un numero sproporzionato di persone incompetenti ,nelle scelte di impianti e strutture che non funzionano con sprechi di denari mostruosi sia nella progettazione e sia nella gestione di cattedrali nel deserto che servono solo a gloriarsi personalmente e sia politicamente a soggetti senza nessuna esperienza nello sport .
    Forse i nostri nipoti , e ce lo auguriamo sinceramente ,vedranno cambiamenti sostanziali ed efficaci ,con una nuova classe dirigenziale e politca che dovrebbe nascere . Visto che vogliono parlare di Olimpiadi a Milano . Quando ???????

  9. Bravissimo Andrea Civardi ,hai fatto una intelligente osservazione ,che mi era sfuggita di sottolinearla e ci hai pensato “Tu ” con intelligenza !!
    Un ” paese non puo’ considerarsi se non si parte da li’ e senza ……………”ecc.ecc
    Hai perfettamente ragione ,ovviamente giustamente l ‘atletica , esistono tutti gli altri sport ( cosidetti minori ,e che non lo sono) che ci insegnano a vivere lo sport con passione ,amore ,abnegazione ,sofferenza e con il vero valore fair-play che ovviamente non troviamo assolutamente nel calcio.

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