L’incidenza degli infortuni nel Triathlon

Alessandro Visconti, Fisioterapista

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“L’infortunio è la conseguenza di un incidente fisico, ovvero un evento dannoso, imprevedibile, violento, fortuito ed esterno che produce lesioni obiettivamente constatabili e che produca come effetto inabilità temporanea, invalidità permanente, oppure morte”. “Dal punto di vista medico, l’infortunio è causa di danni fisici (come fratture, contusioni, abrasioni, crampi, lussazioni eccetera) che sono temporanei o permanenti.”[1]

Il Triathlon è uno Sport davvero in grande espansione; i praticanti stanno aumentando in modo esponenziale, e i dati dicono che le lunghe distanze IM e IM70.3 ( distanze per le quali il marchio più noto rimane appunto IM con 170 gare in tutto il Mondo, ma che vede altri marchi – più o meno noti –  attivi nell’organizzazione di questo tipo di manifestazioni) stanno esercitando un traino davvero considerevole a tale aumento.

 

Sempre i dati ci dicono che il tasso di infortuni dei Triathleti dediti alle lunghe distanze si attesta su valori che non vanno trascurati.

  • “Nel 1989 dell’Università del Tennessee, ha registrato i  pareri dei partecipanti alla finale dell’Ironman World Championship delle Hawaii. E’ stato rilevato un tasso di infortuni tra i più alti di quelli raccolti fino a quel momento; il 91% degli intervistati infatti ha dichiarato  di aver subito almeno un infortunio nell’ultimo anno.”
  • uno studio ha rilevato, che  il 62% dei triathleti ( che gareggiano in tutte le distanze  e non solo  nell’IM o nell’IM70.3) ha avuto almeno un infortunio nella stagione precedente
  • Circa  il 75% ( 3 Triathleti su 4 !!!) su un campione di 656 partecipanti ad una delle gare europee del circuito Ironman, ha riportato almeno un infortunio da quando ha cominciato a praticare triathlon.”[2]

L’incidenza di un infortunio per 1000 ore di allenamento è stata segnalata come 0,7-1,4 durante l’allenamento e 9-19 durante la competizione, la maggior parte dei quali (50%) sembra derivare dalla corsa, il 43% dal ciclismo, e solo il 7% con il nuoto.  I problemi possono assumere molte forme a causa di un infortunio acuto, una condizione più cronica che raggiunge il punto di interruzione o una malattia temporanea causata da un’assunzione nutrizionale non ottimale, un episodio di viaggio a lungo raggio o il solito raffreddore comune. Il triathlon sulle  lunghe distanze richiede un elevato apporto di nutrienti, in particolare carboidrati, che possono causare problemi al tratto gastrointestinale. [3]

In una ricerca su 174 triatleti che hanno partecipato al “Norseman Xtreme Triathlon” emergono dati significativi per quanto riguarda lesioni da carichi eccessivi su un periodo di allenamento di 26 settimane.

Ai triatleti è stato chiesto di registrare il volume di allenamento totale (ore) e l’intensità di allenamento media in ciascuna disciplina (nuoto, bicicletta, corsa).

L’87% degli atleti ha riportato qualche forma di problema legata ai sovraccarichi eccessivi.

Durante il periodo di studio sono state registrate 41 lesioni acute risultanti da allenamento o da competizione. Nell’articolo che state leggendo  non vengono considerati gli infortuni legati agli incidenti in bici.

Lo studio ha rilevato 156 casi di malattia durante, che hanno interessato 104 atleti (60% del campione). Il 9% di tutti i casi non ha comportato alcuna perdita di tempo, il 34% era di gravità minima (1-3 di interruzione degli allenamenti), il 36% era casi lievi (4-7 giorni), il 19% era di gravità moderata (8 –28 giorni) e il 3% di tutti i casi aveva una gravità superiore a 28 giorni.

Un totale dell’87% del campione studiato  ha riportato qualche forma di problema che ha condotto ad un infortunio o a una malattia, e ad un certo punto nel corso dello studio e più della metà ha segnalato problemi sostanziali. Ciò suggerisce che l’entità dei problemi da sovraccarico nei triatleti è elevata.[4]

Il Triathlon è uno Sport affascinante, le gare sulle lunghe distanze stanno   trainando il movimento  e attraendo un numero sempre maggiore di praticanti.

La considerazione che mi sento di fare, e che sostengo da sempre e comunque, è che se pur attratti dal fascino che questo Sport esercita sulla massa ed in particolare sugli atleti amatori/age group, le scelte delle gare ( e degli allenamenti ) devono essere mosse più da una componente “razionale” piuttosto che dalla mera “sfera emotiva”. Troppe volte gli atleti si avventurano verso gare che sono sovradimensionate rispetto alle reali capacità di cui dispongono; in questi casi i problemi che si possono presentare sono di gran lunga superiori ai benefici che lo Sport dovrebbe produrre.

Quindi Triathon SI, gare sulle medie e lunghe distanze SI, ma anche scelte ponderate ( possibilmente guidate da persone e da Coach competenti ) sulle proprie disponbilità, capacità, e allineate al proprio stile di vita personale e professionale!

Anzi le priorità personali e professionali, dovrebbero essere tenute nella massima considerazione ancora prima di decidere se mettersi in gioco in gare impegnative da affrontare e da preparare come le distanze “full” e  medie.

Da Coach dico sempre:

  • equilibrio nelle scelte tra sfera razionale e sfera emotiva.
  • non trascurare le priorità personali e professionali.
  • carichi ponderati ed equlibrati, ben dosati e personalizzati.
  • no al copia/incolla ( pericolosissimo).
  • adeguata importanza ai riposi e al recupero.
  • atteggiamento positivo sempre: “smettere di sorridere” e “vivere male lo Sport” è un errore assolutamente da non fare!

 

Buone scelte, buoni allenamenti. buone gare con pochissimi infortuni.

Andrea Re

Triathlon Coach

BIBLIOGRAFIA e SITOGRAFIA

[1]Fonte WIKIPEDIA

[2] http://www.mgkvisport.it/infortuni-nel-triathlon-statistiche-e-prevenzione.html

[3] Etxebarria, Mujika and Pyne (2019) ‘Training and Competition Readiness in Triathlon’,                                                         sports, 7(5), p. 101. doi: 10.3390/sports7050101.

[4] Andersen, C. A. et al. (2013) ‘High prevalence of overuse injury among iron-distance triathletes’, British Journal of Sports Medicine, 47(13), pp. 857–861. doi: 10.1136/bjsports-2013-092397

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

BIBLIOGRAFIA

 

[1]Fonte WIKIPEDIA

[2] http://www.mgkvisport.it/infortuni-nel-triathlon-statistiche-e-prevenzione.html

[3] Etxebarria, Mujika and Pyne (2019) ‘Training and Competition Readiness in Triathlon’,                                                         sports, 7(5), p. 101. doi: 10.3390/sports7050101.

[4] Andersen, C. A. et al. (2013) ‘High prevalence of overuse injury among iron-distance triathletes’, British Journal of Sports Medicine, 47(13), pp. 857–861. doi: 10.1136/bjsports-2013-092397