Luca Pacciolla, Medico Chirurgo Dietetica e Nutrizione Clinica
Professionista convenzionato
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Chi mi conosce lo sa, alleno prevalentemente Triathleti e in misura contenuta un certo numero di Runner. Quest’ anno ( come evidenziato nel precedente contributo sul Blog) due atleti si sono preparati sotto la mia guida alla 100 km del Passatore. Ilaria Malfiori, ha scelto di raccontare la sua esperienza, che potrebbe in futuro risultare utile a coloro che decidessero di affrontare questa emozionante e ambiziosa sfida sportiva.
Vediamo cosa scrive Ilaria!
“Premesso che per me lo scopo era finirlo, vi racconto com’è andata, perchè alcuni dettagli si scoprono solo facendolo.
Tralascio i particolari cronometrici perchè ognuno conosce le proprie potenzialità.
Sono arrivata a Firenze in treno sabato mattina. La piazza dove si ritira il pettorale dista qualche minuto a piedi dalla stazione.
Per ritirare il pettorale c’è coda, e l’attesa è sotto il sole. C’è la possibilità di una sola borsa per il cambio: o direttamente al Passo Colla , oppure nel camion itinerante, con il quale però non è facile coordinarsi. Quasi tutti scelgono la prima opzione. Poi ovviamente c’è la borsa con gli abiti civili che viene portata direttamente a Faenza. Anche il cambio della Colla lo si ritroverà a Faenza la mattina dopo. Ritirato il pettorale si aspetta, seduti per terra, contendendosi i posti all’ombra. Nella piazza ci sono i wc chimici e delle tende spogliatoio, che presto diventano saune. Prima delle 15 ci si sposta in Piazza del Duomo per la partenza. Tranne per i primi 250 pettorali, non ci sono griglie di partenza, ma, essendo sotto il sole, conviene mettersi in postazione all’ultimo momento.
L’ideale sarebbe soggiornare a Firenze dal giorno prima.
Io ho mangiato poco (riso e frutta alle 12) perchè ho preferito partire leggera.
I ristori però li ho fatti tutti. Anche il primo, subito al 4° km. Ai ristori si trovano acqua, sali, biscotti, pane con marmellata/nutella e banane/mele. Dalla sera compaiono te, caffè, brodo, qualche volta la pasta e uova sode. Come sali ho usato i miei che conoscevo e ho integrato regolarmente anche con aminoacidi. Io ho considerato ogni ristoro come traguardo intermedio, per cui ci ho perso qualche minuto. Dopo un pò ho approfittato anche per fare stretching. Se si calcolano 5 minuti a ristoro, per 19 ristori…un pò di tempo si usa per quello. Mancano invece gli spugnaggi lungo il percorso. Dopo un pò di chilometri ai ristori si trova anche del personale addetto ai massaggi e dei punti di controllo della glicemia.
Lungo il percorso solo in pochi ristori si trovano dei wc chimici…per il resto ci si affida alla natura…
Io non avevo assistenza, per cui avevo con me uno zaino da running con borracce di acqua e delle barrette, da usare in caso di bisogno tra un ristoro e l’altro. Per fortuna non ho dovuto usare nulla. Avevo anche dei farmaci e dei cerotti in caso di vesciche (che per fortuna non ho avuto!). In caso di bisogno l’ organizzazione non può dispensare farmaci, per cui bisogna prevedere possibili necessità (vomito,nausa, mal di pancia, vesciche…). Io avevo nello zaino anche la vaselina, per poterla rimettere piu’ volte durante il percorso.
Vale la pena calcolare a che ora si arriva alla Colla. Io sapevo già che sarei arrivata con il buio e con il fresco (che da sudati e stanchi si percepisce come freddo), per cui avevo nello zaino i manicotti e la luce frontale. Al passo della Colla cambio totale (indumenti intimi compresi). Ho indossato una maglia tecnica leggera a manica lunga e sopra la canotta della società sportiva.
Lì si perde un po’ di tempo per trovare la borsa e aspettare che lo spogliatoio sia libero. Però vale la pena fare con calma e ragionare bene su cosa indossare e cosa portare con sè…sono altri 52 km da fare di notte!
Di notte non si vede nulla, per cui ho indossato la lampada pettorale. E’ meglio avere anche una luce posteriore per rendersi visibili, perchè c’è un po’ di traffico dovuto alle auto degli accompagnatori. Quest’ anno una fascia luminosa era compresa nel pacco gara.
Io nella borsa della Colla avevo anche una batteria portatile per ricaricare gps e cellulare.
Dal Passo Colla tutta discesa fino 70°, poi inizia un “su e giù”.Se a quel punto si decide di alternare corsa a camminata il freddo può tornare a dar fastidio. Nello zaino avevo un antivento e una bandana che ho deciso di indossare.
Se si prevede di finirla quando il sole è già sorto, in pianura ricomincia a far caldo. Io che ero vestita a “cipolla” sono riuscita a ritrovare la giusta condizione, togliendo l’ antivento.
Il mio gps (economico e un pò datato) ha perso spesso il segnale…i veterani del Passatore sostengono però che i chilometri reali siano 107!
Per qualsiasi dubbio comunque l’organizzazione risponde puntuale ad ogni mail.
Sicuramente devo all’allenamento (e quindi al coach!) le gambe, e alla paura di non farcela l’organizzazione meticolosa di tutti i dettagli. Il risultato è stato un Passatore “facile”, senza rischi chiaro, ma senza crisi di nessun tipo.
Per il momento è un sogno che si realizza, per migliorare la performance…ci penserà il coach!
Ilaria”
Ilaria Malfiori
Grazie Ilaria e complimenti dal Coach
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