Ironman Francoforte: Storia di chilometri ed e-mail.

Simone Vivaldi, Personal Trainer

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Emiliano Giorgi, Biologo Nutrizionista

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“Dear Cesare Longo,

we confirm your entry for the Frankfurter Sparkasse Ironman European Championship on July 7, 2013! “…prima mail.

Ops! ‘azz! Cosa ho combinato?

Saranno i miei compagni di viaggio a spiegarmelo: Giovanni (6 IronMan) mail delle 21:34 “ricorda, conta la testa”, Simone (11 IronMan)  all’ 01:05 del mattino dall’Australia Inviato da iPhone…”Gio’, stagli vicino che non sa cosa gli spetta”. Parole sante.

Rileggo le prime mail per ricordare come mi sono avvicinato al triathlon…Per gioco, o meglio, per sbaglio. Non sono mai stato particolarmente attratto dall’Ironman e le Hawaii non sono il mio sogno. E’ stata una scelta inconscia, ho inconsciamente premuto il tasto “add to cart”. Ma una calamita spingeva dall’irrazionale.

Adesso? Beh, mi sa che mi devo allenare! Ho iniziato a Settembre pensando di fare una cosa intelligente; ossia iscrivermi alla prima gara della vita, lo sprint di Cremona. A Seguire, qualche uscita in bici, qualche corsetta; cercando di mettere mattoncino su mattoncino. Poi e’ arrivata un’altra mail da Simone: ”Ce’, questo e’ il programma di allenamento che intendo seguire da qui fino al 7/7…”, grafici e tabelle?!?! Da un minimo di 5 fino ad 11 allenamenti a settimana?!?!? Aiuto. Ave Maria.                                                                        Quanto e’ servito quel consiglio, c’era da tirarsi su le maniche e pensare a fare le cose sul serio, con excel sono bravo, pianifico e mi do degli obiettivi intermedi.

L’ironman ti rapisce e ti porta a vivere per quel giorno. Ogni momento libero deve essere dedicato. Ogni allenamento mirato. Il tempo che non c’e’ bisogna: crearlo, cercarlo, inventarlo e pianificando non perdere le occasioni. Mattino alle 7:00 Piscina, bimbi ai corsi di nuoto….via in Vernavola a correre. Moglie che va all’Ikea con la cugina? Perfetto, In bici anche se fa freddo! E ricordando Gio’…Testa.

Come allenamenti sono stato metodico a rispettare i volumi che mi ero prefissato, ma non sono riuscito a fare dei lunghi lenti; solo 4 uscite sopra i 120km di bici e una sopra i 25 km a piedi. Pochino, dove credi di andare? Molti allenamenti li ho dedicati a trovare la concentrazione/convinzione gara: andature, frequenze di pedalate, alimentazione, passo della corsa, addirittura la “prova abito”. Ma per quanto si possa fare, non sembra mai a sufficiente. Alla fine, mi presento in germania con 117 km di nuoto, 3196 km di bici, 677 di corsa negli ultimi 6 mesi.Sara’ bello scoprire sul pulmino per Francoforte che i miei compagni, hanno fatto il doppio dei miei km.

Aprile, mail: “…guarda questo filmato…titolo: “Sbatte contro il muro”, e’ un  link su: Youtube, Ironman Hawaii 1995 Paula Newby Frazier (una che l’IM a Kona l’ ha vinto 8 volte di fila…), evidentemente non basta…Ancora. Sian Welch & Wendy Ingraham (si giocano il titolo mondiale 1997 negli ultimi metri arrivando a carponi),voglio la mamma.                                                                                                                       Meglio non descrivere questi video, ma non cadete in tentazione e non andate a vederli. Se mi serviva “la carica” per l’ultimo ciclo di allenamento, bingo!

L’ultimo ciclo e’ durissimo, non fisicamente, mentalmente. Gli allenamenti sono diventati un lavoro…e’ Aprile ogni goccia e’ un barile, ma cosa faccio? Non pedalo? Non corro? Anche se non ho voglia di andare a correre, devo. Anche se non ho voglia di pedalare, devo. Ma mi hanno detto che dopo mesi di allenamento fisico il gioco si sarebbe spostato sul piano psicologico e oramai ci siamo, bisogna tenere duro.

Dei giorni prima della gara ricordo soprattutto la paura che cresceva…Meno allenamenti, piu’ tempo libero…si prepara la borsa, si pulisce la bici, si pensa.

Partenza per Francoforte: mia moglie mi saluta…silenziosa. Ha capito anche lei.

Arrivo a Francoforte, Pete Jacob corre assieme alla moglie lungo il fiume…Io a pochi metri. La tensione sale. Della gara non voglio raccontare molto. Tutto e’ andato bene, ho gestito bene la gara e tutte le mail dei miei compagni sono servite. Il problema e’ il dopo…fare le scale a carponi per una settimana…4 unghie dei piedi che si staccano…e queste maledette mail: “ Ragazzi, il prossimo anno Roth!”