Capita spesso che l’approccio al triathlon venga preceduto dalle esperienze in gare di duathlon; in questi casi occorre saper intervenire nel modo corretto, perché inserire nel piano di allenamento la “terza” disciplina, comporta delle scelte che siano il più ponderate possibili sia sotto il profilo delle esperienze tecniche che dell’impegno metabolico-muscolare.
Quindi per i triathleti che non hanno una sufficiente dimestichezza con il nuoto, e hanno come obiettivo a breve-medio di passare dal DUATHLON al TRIATHLON, vediamo come è meglio approciare le sedute con di nuoto. Non è facile rendersi conto dei propri errori tecnici; il problema principale infatti consiste nel fatto che non vedendosi, non si capisce cosa si sta sbagliando. Primo consiglio quindi, per chi vuole centrare l’obiettivo e non disperdere troppo l energie, è di iscriversi ad un corso di nuoto di 3 mesi, affidandosi ad Istruttori competenti nel lavoro con i principianti. I punti essenziali da verificare per una buona tecnica di nuotata a stile libero, sono cinque:
1. Bracciata 2. Gambata 3. Respirazione 4. Assetto in acqua 5. Coordinazione
E’ meglio trattare separatamente i diversi punti per correggere gli eventuali errori che non permettono una nuotata fluida ed economica. E’ opportuno ricordare che un errore tecnico in uno dei 5 punti può causare, per riflesso, problemi tecnici anche negli altri.
Gli esercizi di base, per l’acquisizione di una certa sensibilità con l’acqua e della padronanza della bracciata, possono essere i seguenti:
NUOTARE A PUGNI CHIUSI (cercare quindi la sensibilità sull’avambraccio)
NUOTARE A DITA APERTE NUOTO ALTERNATO O SUCCESSIVA (si parte a braccia avanti; ogni braccio si muove solo quando l’altro lo ha affiancato – sempre avanti)
NUOTARE RESPIRANDO ALTERNATIVAMENTE A DESTRA E A SINISTRA – OGNI 3 BRACCIATE
In generale ogni esercizio che porti sensibilità della mano e coordinazione è certamente valido.
Considerando di voler predisporre una seduta di allenamento, vanno tenuti in evidenza i seguenti punti fermi (vasca da 25 mt.):
– 4/6 vasche – nuotata a stile libero – in piena tranquillità – 6/8 vasche stile libero con PULL-BUOY – 4 vasche GAMBE con tavoletta – alternando una vasca veloce ed una lenta – 4/ 6 vasche di esercizi esposti in precedenza – 10 / 20 vasche stile libero completo ad un’ andatura che non generi affanno – 2 / 4 vasche finali di relax.
Il numero di vasche varia ovviamente in relazione alla propria velocità ed il tempo totale a disposizione per l’allenamento. E’ preferibile non andare oltre i 40 – 45 minuti. Con il progredire dell’affaticamento infatti la nuotata peggiora tecnicamente in modo progressivo se non addirittura esponenziale, e di conseguenza non si ottiene più l’effetto voluto.
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Andrea Re