Allenamento triathlon: Il mio IRONMAN di Lanzarote in 11ore 42min 22sec

Simone Vivaldi, Personal Trainer

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Sabrina Coppola, Fisioterapista e Osteopata

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21 maggio 2011 – 11ore 42min 22sec. Questo è il tempo impiegato per diventare Finisher all’ Ironman di  Lanzarote … ”EL MAS DURO”. Te lo immagini durissimo, quando guardi l’altimetria della frazione in bici!
Ti rendi conto che non era proprio come avevi inteso quando ispezioni il percorso (in parte in bici in parte in macchina)….
…mentre pedali in gara…capisci che non avevi non avevi completamente capito il perché lo chiamino “EL MAS DURO”!!!!!
Ma andiamo con ordine. La vigilia di un IRONMAN è sempre molto emozionante e coinvolgente! Hai lavorato duramente per alcuni mesi, hai fatto tantissimi chilometri in bici e a piedi, ti sei alzato per prendere freddo quando stanchezza sensazione fisica e morale avrebbero consigliato di stare nel letto…..e poi arriva il momento di preparare le sacche per le transizioni, di verificare di avere tutto in ordine, di consegnare la bici in quell’atmosfera unica e indescrivibile che solo chi ha vissuto l’esperienza può veramente comprendere….
……fatto tutto questo ti prepari per cenare un po’ prima del solito per poter andare a dormire non tardi sperando di riposare con tranquillità……
…..certo, a letto presto per alzarsi all’alba e fare colazione alle 4.30…..
Fatta la colazione ci avviamo alla zona cambio per fare l’ultimo controllo alla bici e quando è il momento per procedere alla vestizione…..ovviamente ultimo capo d’abbigliamento indossato…la muta…
…tutti in spiaggia ad attendere il VIA che scatta alle sette in punto…..e via nella tonnara dei 1.500 partecipanti…
…i primi sei-settecento metri prendo calci e botte dappertutto…..poi si definiscono le posizioni e finalmente comincio a nuotare mi sembra benino. Il nuoto non è il mio punto di forza, ma complici  i problemi che mi hanno limitato nella corsa ho nuotato più degli altri anni e finisco la frazione in 1h 4min La mia migliore da quando faccio IRONMAN….
Mi sento motivatissimo perché pensavo di uscire molto più lento, e affronto la frazione in bici molto soddisfatto.
Parto e sapendo di affrontare un percorso durissimo, cerco di gestire al meglio i primi chilometri; poi alla prima vera asperità vedo che salgo bene! Ne supero tanti e questo mi da forza.
Va così fino al cinquantesimo chilometro, dopo di ché comincio a capire che le gambe non sono come vorrei….e allora decido di assecondare le sensazioni.
Al novantesimo chilometro devo superare una crisi “terribile”….vento, caldo , salite, avversari che mi sembrano più forti di me, il traguardo ancora lontanissimo e due salite dure ancora da affrontare….ma questo è l’IRONMAN e tu ci sei dentro, sei coinvolto non puoi fare a meno di stare così e vai avanti anche quando ti sembra impossibile portare a termine quello che hai incominciato…
Le due salite Mirador de Haria e Mirador del Rio lasciano il segno! Alcuni scendono dalla bicicletta e proseguono a piedi spingendola….riesco a pedalare sempre e non vedo l’ora che inizi la discesa!
Al 120mo chilometro sono “bollito”! In un tratto pianeggiante e scorrevole dove potrei sfruttare le mie doti di passista, non riesco a stare in posizione aerodinamica e quindi non vado veloce come potrei. Sono stanchissimo ma non perdo la lucidità, e quindi proseguo curando al massimo la nutrizione e l’idratazione.
Tra un crisi e l’altra, arrivo al 170mo chilometro e quindi “vedo” la fine della frazione in bici…l’ultimo tratto è scorrevole e i 10 km che mancano alla zona cambio “volano via”…..
..entro in zona cambio e non mi chiedo come farò a fare la maratona, penso solo che manca “l’ultimo sforzo”!
Esco dalla zona cambio e vedo dal cronometro che “sono in ballo” da 7h 37 min!!! Certo mi attendevo sicuramente di andare meglio, ma non importa! A quel punto l’importante è non mollare e pensare all’obiettivo: portare a termine la gara! Dopo 500 metri di corsa vedo mio figlio Guly che mi incoraggia. Io mi fermo qualche istante, lo abbraccio e gli sussurro di stare tranquillo e di aspettarmi al traguardo. Il percorso di corsa si snoda su tre giri “a bastone” sul lungomare dove il tifo per tutti non è mai mancato. Mentre corro rivedo Guly altre sei volte e l’ultima volta è la più bella!!! Mancano 300 metri e tra le due ali di folla dietro le transenne corro con mio figlio…. l’emozione è tale  che non sento più niente. Mi avvicino al traguardo e non importa se il risultato non è quello che mi attendevo! Vivo un momento bellissimo con Guly che sorride felicissimo di tagliare il traguardo con me!!!!!
Quindi…dopo tutte queste favolose ed entusiasmante emozioni…..vi do appuntamento al prossimo IRONMAN!!!!