Gestione della crisi e disponibilità al cambiamento

COVID-19: crisi e necessità di cambiamento.

Da poco più di un mese stiamo vivendo una situazione di grande crisi, che ci obbliga a cambiamenti importanti.

Il 21 febbraio 2020 infatti,  i notiziari hanno portato la nostra attenzione sul trentottenne  di Codogno ( fortunatamente guarito ) risultato positivo al COVID-19. Da quel giorno ad oggi siamo stati letteralmente “bombardati”  da dati e informazioni che risultavano sempre più allarmanti. Il risultato è che oggettivamente stiamo convivendo con un’emergenza sanitaria di dimensioni planetarie.  In  pochi giorni abbiamo cambiato le nostre abitudini, e le restrizioni decise dal  governo per limitare la diffusione del contagio, ci fanno vivere una situazione nuova, per certi versi irreale!

Questa sopravvenuta situazione,  ci manda in crisi,  ci sentiamo  improvvisamente disorientati,  tristi, stressati, confusi, impotenti, vulnerabili,  soli o spaventati.  In  una condizione di emergenza come questa,  la maggior parte delle persone sono soggette a stress,  e alcune di queste possono sviluppare sintomi transitori di tipo emotivo o psicosomatico.

A meno che tali disagi non sfocino in patologie, per le quali è ovviamente opportuno  rivolgersi a professionisti,  possono essere superati spontaneamente nel tempo, grazie alle proprie risorse personali, alle strategie di cui disponiamo ed all’aiuto delle persone vicine.


 

La crisi provoca  stress e ansia.

Anche se nell’immaginario comune stress e ansia possono essere considerati sinonimi, in realtà hanno significati e origine diversi.

“Lo stress è una reazione che si manifesta quando una persona percepisce uno squilibrio tra le sollecitazioni ricevute e le risorse a disposizione”, “L’ansia è uno stato psichico di un individuo, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione  di intensa preoccupazione o paura, relativa a uno stimolo ambientale specifico….”. ( fonte Wikipedia)

 

Relativamente allo stress, sembra più facilmente identificabile la causa scatenante:  grandi cambiamenti professionali e/o personali, compiti nuovi da assolvere, situazioni da affrontare per le quali ci sembra di non possedere gli strumenti. Se siamo “bravi” e ci “predisponiamo a “metterci in gioco”, possiamo individuare le risorse, le competenze e le capacità, per affrontare le nuove situazioni: si tratta di fare uno sforzo per uscire dalla nostra zona di comfort, e indirizzarci verso nuove sfide. Un volta raggiunto il nuovo obiettivo,  che passa necessariamente da una situazione di disagio e di confusione, avremo più certezze rispetto alla situazione iniziale.

L’ansia rispetto allo stress,  ha un origine più diffusa: è un emozione molto più riconducibile alla paura. Provare ad affrontare l’ansia allo stesso modo in cui ci poniamo nei confronti di uno stress da cambiamento potrebbe essere rischioso, e non condurre a nulla di buono.

Un po’ di paura è un’ottima medicina; troppa, invece, ci toglie il discernimento” ( Margaret Doody, ‘Aristotele detective’ Sellerio, 2019, p. 168)

Contestualizzando l’ansia/paura  al momento che stiamo vivendo,  e che ci porta a vivere  la nostra quotidianità  tra le mura domestiche, mi permetto di suggerire alcuni semplici comportamenti che consentono di “aggirare” l’ansia stessa,  e  che conducono verso situazioni emotive di tranquillità ed equilibrio.


 

Provare ad accettare l’ansia come inevitabile.

Questa situazione legata al COVID-19 non cambia se io mi agito! Riguarda tutti ed è un allarme condiviso. La mia reazione emotiva non può risolvere il problema.

Ho delle indicazioni che devo seguire per la tutela della mia salute e per prevenire la diffusione del contagio, mi attengo a queste senza cadere in pericolose improvvisazioni comportamentali.


 

Cambiamo la nostra attidudine: diventiamo più disponibili al cambiamento.

 

Abbiamo più tempo disponibile, possiamo “decidere” come impegnarlo, e non subire la quotidianità in modo confuso e senza ritmi ben scanditi. Tante cose che già facciamo in modo più o meno consapevole, le possiamo programmare concentrandoci bene sulle “attività” che decidiamo di fare: in questo modo “le cose” che facciamo acquisiscono valore e ci fanno sentire più gratificati nel momento in cui le facciamo. Cambiamo il modo con il quale approcciamo le nostre attività. Ad esempio, cuciniamo tutti i giorni, ma in questi momenti possiamo mettere più attenzione mentre prepariamo le nostre vivande; possiamo sperimentare nuove ricette e sentirci in questo modo più creativi e partecipativi. Iniziare la giornata con una colazione differente da quella del giorno precedente e anche da quella del giorno successivo, può essere un buon approccio che ci porta, ad apprezzare gusti diversi e non ripetitivi, e che richiede  attenzione nella fase di preparazione della stessa ( stiamo facendo qualcosa per noi stessi, per il nostro “palato” ) ; non trascurabile è   la soddifazione di prendersi qualche “sfizio” e non limitarsi ad una routine fatta ad esempio di  te e fette biscottate!


 

Darsi dei ritmi, ma evitare di cadere nella routine!

Come? Possiamo fare un elenco di cose che normalmente non riusciamo a fare per via della presenza di altre priorità, e diluirle nel tempo: sapere cosa faremo domani e nei giorni a seguire, sapere che avremo tempo energie e risorse per farle, senza dubbio ci piò dare tranquillità.

Al contrario, se termino una giornata senza aver concluso nulla di gratificante, e non ho idea di cosa posso “provare a fare” il giorno successivo,  il risultato saranno disorientamento e depressione.


 

Limitare l’utilizzo dei social!

Evitare di partecipare alle discussioni social con i tuttologi che oggi sono esperti virologi, domani, economisti, manager, amministratori piuttosto che veri e propri esperti di emergenze: discutere su situazioni divisive con i toni sgradevoli,  che tristemente si stanno evidenziando  questo periodo, non porta a nulla di buono, e non fa altro che assorbire energie che possiamo dedicare ad attività più produttive. Se “mi ostino” a dire la mia, ci sarà sempre il leone da tastiera alla costante ricerca di post da commenatre , il Napalm51, che fa del contraddittorio social una ragione di vita……lasciamo perdere!!!Se cucino, se leggo un libro, se studio inglese, se sistemo il garage, mi concentro su queste attività e mi isolo dalle inutili discussioni social.

 

Fare regolarmente/quotidianamente  attività fisica e controllare il peso con attenzione.

Riuscire a mantenere un “peso” ed un “livello di forma” ottimale, è una sfida che possiamo vincere, trovando l’equilibrio tra movimento sostenibile in chiave domestica, e bilanciamento nutrizionale fatto di porzioni misurate, senza mortificare il gusto.

 

Metterci in gioco in nuove competenze.

Possiamo farlo, e vedere questa permanenza forzata nelle nostre abitazioni, come una sfida da vincere, provando a fare cose che fino ad oggi sembrava riservate ad altri. La “connessione” se ben utilizzata, ci permette di raggiungere informazioni che ci possono  aiutare a crescere a migliorarci.

 

Sono semplicissimi suggerimenti, che se messi in pratica ci permettono di affrontare questa difficoltà in modo più consapevole, con equilibrio, tenendo lontani i pensieri e le emozioni negative.

 

E’ una sfida che possiamo vincere, e quando tutto sarà passato, saremo pronti!

A volte dalle difficoltà nascono le opportunità!

Buone sfide!

N.d.A.: questo contributo è pensato sviluppato e proposto alle persone che stanno vivendo l’emergenza, con il privilegio di essere in buona salute, presso le proprie abitazioni, ed in contatto con le persone tramite i moderni mezzi di comunicazione. L’intento dell’articolo  è quello di proporre soluzioni che consentano di  affronatre al meglio questa situazione. Definendola una “sfida”, non si vuole minimamente mancare di rispetto nei confronti di  chi questa “sfida” la sta vivendo sulla propria salute, di chi purtroppo non ha avuto la possibilità di sconfiggere il virus, e di tutte le persone che sono direttamente coinvolte nel tenativo di portare sempre più pazienti  verso la guarigione.